Parole per dividere, parole per con-dividere. Un dialogo fra linguistica e antropologia
€ 3.00Parole che offendono, feriscono, esprimono odio. Ne siamo circondati, nella comunicazione pubblica e privata, in ogni registro linguistico, in ogni contesto. Entrano, grazie ai social media, nella nostra vita privata con prepotenza. Odiatori seriali, agitatori politici, speculatori mediatici: dividere è diventato un affare per molti, un prodotto con cui cambiare le nostre abitudini. Si va dall’odio esplicito fatto di insulti contro donne, bambini, migranti, neri, omosessuali, disabili, studenti, a un odio più raffinato, fatto di vittimismo e retorica. C’è chi si diverte, chi ci guadagna, chi soffre in silenzio (le vittime), chi si gira dall’altra parte. Ma anche chi prova a opporsi con strumenti come l’indignazione, le leggi, la costruzione di un dialogo reale. Chi propone parole che costruiscano ponti, che uniscano su valori e diritti condivisi. Parole altre, per restituirci contenuti che sembrano smarriti. Parole che guardino lontano, parole alte.
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Federico Faloppa è Programme Director di Italian Studies nel Dipartimento di Lingue e Culture dell’Università di Reading, dove insegna Storia della lingua, Linguistica generale, Sociolinguistica e Discourse analysis. È inoltre consulente di Amnesty International su hate speech e contrasto al linguaggio d’odio, e collabora con la Fondazione “Alexander Langer” di Bolzano, l’Associazione “Carta di Roma”, COSPE Onlus, Emergency. È visiting professor all’Università di Torino, e si occupa prevalentemente di rappresentazione della diversità nel linguaggio e nei media, e di politiche linguistiche e migrazioni.
Tra le sue pubblicazioni: Parole contro (Garzanti, 2004); Le calunnie etniche nella lingua italiana (UTET, 2009); Razzisti a parole (per tacer dei fatti) (Laterza, 2011); Sbiancare un etiope (Aracne, 2013), e Brevi lezioni sul linguaggio (Bollati Boringhieri, 2019)
Federico Faloppa & i Dialoghi
2020
2019
Il programma sarà disponibile a breve...
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Ha fondato e dirige il Laboratorio “Arcipelago Europa”. È stato visiting professor presso le Università della Nuova Caledonia e di La Rèunion. Ha viaggiato e compiuto ricerche a Futuna (Polinesia occidentale), in Nuova Caledonia, a Vanuatu, in Australia, a La Réunion e in Guyana Francese. I suoi ambiti di ricerca principali sono l’antropologia politica, l’antropologia del corpo e l’antropologia del patrimonio. Collabora con “La lettura” del Corriere della Sera. È autore di: Isole nella corrente (La ricerca folklorica, Grafo, 2007); Resti di umanità. Vita sociale del corpo dopo la morte (2003), Oceania. Isole di creatività culturale (2010), La bussola dell’antropologo (2015) per Laterza; Vie di fuga. Otto passi per uscire dalla propria cultura (2018), ll mondo che avrete. Virus, antropocene, rivoluzione (con M. Aime e F. Remotti, 2020) per UTET; La palma del potere (Il Segnalibro, 2000); L’Europa d’oltremare (Raffaello Cortina, 2020).
Adriano Favole & i Dialoghi
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